venerdì 24 febbraio 2006

Levì-Strauss & Clifford Geertz














La letteratura di viaggio e d’esplorazione, le guide turistiche e le riviste hanno un ruolo importantissimo nelle culture contemporanee. Lévi-Strauss, a proposito dei libri di viaggio non sa spiegarsi il perché del loro successo. Sostiene che creino:

l’illusione di qualcosa che non esiste più ma che vorremmo esistesse ancora; sembrano far presa su una diffusa e inconsapevole nostalgia per un mondo che la modernità ha trasformato o che ancora per poco resiste”.(Lévi-Strauss, 1984).

Clifford Geertz individua invece nella preponderanza delle immagini rispetto alle parti scritte di certe riviste di viaggi e nel loro linguaggio iconico teso ad evocare il continuo confronto tra ciò che è moderno e ciò che è tradizionale, quelle che potrebbero essere le aspettative del turista contemporaneo:



[...] imperturbabili bufali che si trascinano nell’acqua fangosa di terrazze di riso con spettrali grattacieli di acciaio e vetro che si elevano in lontananza, cammelli sovraccarichi che arrancano lungo il bordo di indaffarati aeroporti; delicate fanciulle con sarong, sciarpa e fiori nei capelli che lavorano a enormi telai meccanici, sinistri vecchi con turbanti, jellaba e avvolgenti occhiali da sole che guidano BMW [...] Sulla copertina di un libro intitolato Emerging Indonesia trovate fotografie di un tramonto sopra ad un palmeto, donne che con cappelli di coolie che trapiantano il riso, un toro di legno che brucia in una cremazione balinese, e una fabbrica di azoto liquido che vomita fumo nero in un cielo tropicale chiaro, puro, incontaminato. Le Maroc aujourd’hui, raffigura in successione il mercato dei tintori della medina di Marrakech, una piscina holliwoodiana in un hotel di Marrakech, una landa con un villaggio di case fatte di fango quasi invisibili ai piedi di alte montagne dalla cima innevata, e un ristorante di lusso su una spiaggia, terrazze, canotti e ombrelloni colorati, in un insediamento berbero sulla costa mediterranea […]. Immagini, immaginate. (Geertz, 1995 pp. 173-4)













Ma è in assoluto la fotogradia amatorialie il più importante
fra gli strumenti di moltiplicazione di rappresentazioni paesaggistiche. Nella rubrica dedicata ai lettori, l’esperto di una rivista per nuovi fotografi commenta così “la foto del mese”:
“ok, è davvero una bella foto, ma vi prego, ora basta con i girasoli!”

Tratto da La costruzione della genuinità di Paolo Pecchioli


Invia i tuoi girasoli a paolo_pecchioli@hotmail.com saranno pubblicati su questo blog. Mi raccomando, occhio al formato della foto.







Verso Valladolid (Spagna), 2004.

giovedì 9 febbraio 2006

Giotto Dainelli e la S.G.I



Giotto Dainelli e la Società Geografica Italiana

Le 18.000 negative che costituiscono il fondo Giotto Dainelli, corrispondono a tutto il corpus fotografico di questo noto geologo-geografo-esploratore, a testimonianza della sua passione per l’obiettivo, fin dai tempi della giovinezza.

Negative, lastre e diapositive documentano non solo l’intensa attività di studioso e esploratore svolta da Dainelli nell’arco di un lustro, ma anche il suo amore per la montagna e per i viaggi che oggi si direbbero culturali, ampiamente coltivati grazie a una posizione sociale elevata e a disponibilità finanziarie non comuni.
Nato a Firenze nel 1878 da famiglia benestante, Dainelli iniziò a viaggiare giovanissimo con la macchina fotografica al seguito. Le fotografie più antiche sembrerebbero risalire al 1899 e riguardano il Monte Bianco; ma già nel 1901 i suoi articoli sui viaggi in Dalmazia e in Bretagna erano corredati da un ricco apparato illustrativo.
Allievo di Carlo De Stefani, in quegli anni il più autorevole geologo italiano, Dainelli, favorito da un clima culturale particolarmente aperto e stimolante affiancò sempre ai suoi interessi prettamente naturalistici, una vivace curiosità verso gli aspetti antropici, osservati con la stessa metodologia di stampo positivistico. E’ per questo che nelle sue fotografie accanto a intere serie, a volte ripetitive, dedicate alla documentazione di un singolo fenomeno naturale o di particolari formazioni rocciose, compaiono numerose immagini di interesse antropologico o etnografico.

Insieme alla passione, la lunga consuetudine con il mezzo fotografico gli permise di raggiungere livelli di buona qualità per un amatore e di utilizzare la fotografia come un vero e proprio strumento di lavoro, a integrazione della sua ricerca scientifica.
La maggioranza delle sue opere, infatti, è riccamente illustrata con una documentazione fotografica non solo originale, ma sempre integrativa dello scritto.
A parte qualche problema di conservazione concernente piccoli gruppi di fotografie, l’intero fondo è ancor oggi perfettamente fruibile.

Questo si deve principalmente alla gran cura con cui il materiale era stato ordinato e conservato dal suo autore. Negative, diapositive e lastre, tutte singolarmente numerate e inserite in bustine di protezione, anche queste numerate, sono raccolte in piccole scatole a misura, perfettamente ordinate.
Completano il fondo 17 quaderni con i cataloghi di tutte le fotografie, manoscritti dallo stesso Dainelli. Di ciascuna fotografia è specificato l’autore, il soggetto rappresentato, la località e la data di esecuzione.

Sebbene presenti una grande ricchezza di soggetti, il fondo Dainelli si caratterizza per la presenza di alcuni filoni ben precisi e costanti nel tempo. Innanzi tutto l’Africa. Quasi due terzi dell’intero fondo, circa 10.500 fotografie, comprendono soggetti africani e si riferiscono a quattro viaggi compiuti da Dainelli in terra africana.
Le fotografie più antiche riguardano il viaggio in Marocco del 1901 e in gran parte furono edite nel 1903 sulla rivista <>. Ma la prima serie di importanza ragguardevole, per consistenza e contenuti, è quella delle oltre 2.500 fotografi che documentano il viaggio in Eritema nel 1905-1906, compiuto in occasione del Congresso geografico tenutosi ad Asmara.

In questo viaggio, Dainelli ebbe come compagno Olinto Marinelli, geografo fiorentino e suo fraterno amico, deciso sostenitore delle indagini sul campo e dell’osservazione diretta dei fenomeni. L’impostazione metodologica di Marinelli, che influì molto sul giovane Dainelli, ben si spostava con l’idea di stampo positivistico della fotografia quale mezzo di rappresentazione della realtà.

In Africa Dainelli tornò molti anni dopo, nel 1936-37, a capo di una spedizione promossa dall’accademia d’Italia per il rilevamento e lo studio del lago Tana in Etiopia. Con l’incarico di direttore del Centro Studi per l’Africa Orientale, egli guidava un folto gruppo di giovani studiosi, specialisti di diverse discipline, ciascuno dei quali contribuì alla documentazione fotografica per il settore di una competenza. La spedizione produsse 6.000 fotografie, che consentono ancora oggi un’ampia e approfondita visione interdisciplinare della regione del Tana. Accanto alle fotografie di Dainelli (1100 ca.), sono particolarmente numerose quelle dell’antropologo Lido Cipriani (complessivamente 2.700), 1.600 delle quali di carattere antropometrico.

Appartengono ad altri viaggi compiuti da Dainelli negli anni 1938-39 le altre 1.200 fotografie a soggetto africano presenti nel fondo; ad esse si devono aggiungere le 200 fotografie della collezione Castellani relative all’Uganda.

mercoledì 8 febbraio 2006

Cronologia di una espansione


Gli imperi e le colonie

[...] nella fase storica che stiamo considerando giunse a maturazione un fenomeno secolare, che aveva avuto il suo inizio subito dopo le scoperte geografiche, nel XVI secolo: la conquista coloniale del mondo. Tale fenomeno è chiamato usualmente imperialismo. Rispetto al colonialismo, l’imperialismo presentò alcuni caratteri nuovi: in primo luogo, si trattò di una conquista militare e politica che ebbe come protagonisti gli stati, mentre il colonialismo tradizionale era affidato all’iniziativa di compagnie commerciali o di privati.
Da un lato vi erano le cosiddette colonie di popolamento: territori dei quali gli europei si impossessavano per insediarvisi. C’erano poi le colonie di sfruttamento: essi servivano a rifornire la madrepatria di materie prime delle quali non disponeva. In questi casi la popolazione indigena non veniva scacciata dalle proprie terre, ma fatta lavorare a beneficio dei colonizzatori. Tali furono le colonie della seconda metà dell’Ottocento. Vi furono tuttavia anche altre motivazioni assai sentite dall’opinione pubblica.
Motivazioni economiche: i territori coloniali rappresentavano certamente marcti di sbocco per le merci, fonte di materie prime a basso costo, luoghi in cui investire capitali in eccesso. Motivazioni politiche: di politica estera innanzitutto, perché la conquista di sempre più estese colonie significava affermazione di prestigio internazionale. Ma anche motivazioni di politica interna, fu un modo per scaricare all’esterno le sempre più forti tensioni sociali e per conquistare consenso alle classi dirigenti. Motivazioni culturali: fu legato a una concezione per meta umanitaria e per metà razzista che sottolineava come compito dell’uomo bianco, superiore e più evoluto, fosse quello di civilizzare le altre popolazioni.
La seguente cronologia non è stata aggiornata; potete farlo attraverso i commenti

XV sec.
La Guinea Bissau è scoperta dai portoghesi.
1400: Sao Tome e Principe è colonia portoghese.
1402: I castigliani colonizzano le Canaire.
1415: I portoghesi conquistano Ceuta (Marocco).
1432: Il navigatore portoghese Cabral scopre le Azzorre.
1455: I portoghesi scoprono la Gambia.
1460: Il veneziano Alvise Ca’ de Mosto, al servizio del Portogallo, scopre le isole del Capo Verde.
1462: Sierra Leone è scoperta dai portoghesi.
1471: I portoghesi raggiungono le coste del futuro Ghana che essi indicano con il nome di Costa d’Oro. I portoghesi raggiungono le costa del Gabon.
1484: L’Angola è sotto dominio portoghese.
1497: Giovani Caboto, navigatore italiano al servizio dell’Inghilterra compie un viaggio di esplorazione, nel corso del quale scopre Nuova Scozia e Terranova XVI sec.: I portoghesi assumono il controllo delle principali centri costieri del Tanganika. Il Mozambico è dichiarato colonia portoghese. La Malaysia e lo Sri Lankaentra nella sfera del dominio portoghese. Gli spagnoli intraprendono la conquista della Colombia, abitato dai chibch. Nelle Guyane vengono creati insediamenti francesi, olandesi e inglesi. La Florida è annessa all’impero spagnolo. La Papua Nuova Guinea è scoperto dai portoghesi. La storia della conquista della Polnesia francese è caratterizzata da una lotta di potere tra Inghilterra e Francia, fino a quando la regina polinesiana Pomaré IV chiese il protettorato della Francia. Dopo un anno tutto l'arcipelago era collegato alla Repubblica francese.

XVI sec.
1502: Cristoforo Colombo individua le coste dell’Honduras e il Costa Rica.
1503: I portoghesi fondano il loro impero delle Indie, conquistando Ceylon, Goa, Malacca e Celebes (Indonesia).
1505-1515: Edificazione dell’impero commerciale portoghese: Hormuz, Goa, Ceylon, Malacca.
1507: Baherin è assoggetato al dominio portoghese.
1508: Oman è sotto l’autorità portoghese. Sebastiano Caboto, figlio di Giovanni, al servizio dell’Inghilterra, riprende l’eslorazione dell’America, scoprendo il Labrador e lo stretto di Hudson.
1510: Il Panamà viene colonizzata dalla Spagna. Occupazione di Goa da parte dei portoghesi.
1511: I portoghesi si impadroniscono di Malacca (Malaysia) e dell’Indonesia.
1516: Lo spagnolo Diaz de Solis penetrano nel rio de la Plata.
1518: Barbados viene scoperta dagli spagnoli.
1519: Il navigatore portoghese Ferninando Magellano, alla ricerca di una rotta per la Cina, scopre lo stretto che porterò il suo nome, attraverso il Pacifico e viene ucciso nelle Fillipine.
1521: Baherin è dominio portoghese. Le Fillipine entrano nell’orbitra coloniale della Spagna. Scoperta dagli spagnoli, il Nicaragua viene unito alla Capitaneria del Guatemala.
1523: Popolato da indiani mosquito, l’Honduras viene conquistato da Pedro de Alvarado.
1524: Popolato dai maya-quiche, il Guatemala viene conquistato da Pedro de Alvarado. Il Nicaragua è assoggettato alla Spagna da Hernandez de Cordoba. New Yersey è colonizzata dagli olandesi.
1534: Jacques Cartier prende possesso del Canada nel nome del re di Francia.
1535: Saint Pierre et Miquelon è sotto sovranità francese. Ne prende possesso Jacques Cartier.
1537: I mercanti portoghesi organizzano a Macao una piccola colonia commerciale.
1538: L’Alto Perù, corrispondente all’attuale territorio boliviano è conquistato dagli spagnoli. In Colombia, sulle rovine dell’antica Bacatà viene fondata Santa Fè de Bogotà. Il Guatemala diventa capitaneria generale che dipende dal vicereame del Messico.
1563: Gli spagnoli annettono l’Ecuador al vicereame del Perù.
1565: Le Fillipine passano sotto la sovranità spagnola.
1569: Il Costa Rica diventa colonia spagnola.
1576: In Uruguau, gli spagnoli fondano Montevideo.
1584: La colonia inglese di Virginia è fondata.
1585: Popolato dagli indiani, i gesuiti colonizzano il Paraguay, facendone una provincia separata.
1598: Maurizio è possedimento olandese.

XVII sec.
L’Illinois (USA) e Mississippi sono colonie francesi. Bahamas è colonizzata dagli inglesi. L’Australia è scoperta da navigatori olandesi.
1602: Baherin è sotto dominio persiano.
1606: Scoperte le isole Vanuatu dai portoghesi.
1607: Ha inizio la colonizzazione inglese in USA, mentre i francesi continuano la loro espansione verso il Mississippi.
1620: Giunge nel Massachusetts puritani inglesi (1ma colonia americana).
1627: Barbodos è occupato dagli inglesi.
1630: Connecticut (USA) è colonizzata dagli inglesi.
1634: Coloni cattolici inglesi fondano la colonia americana di Maryland.
1635: Guadalupa è colonizzata dalla Francia.
1638: La nave Sant'Alessio diretta verso le Indie prese possesso di quest'isola deserta in nome del re Luigi XIII.
1642: L’olandese Tasman scopre l’arcipelago neozelandese, abitata da maori.
1646: Oman è sotto l’influenza inglese.
1647: E’ fondata la colonia inglese del Rhode Islands (USA).
1650: Tobago è dominato dai francesi.
1655: La Giamaica viene conquistato dagli inglesi.
1659: I francesi occupano il Senegal.
1661: La Spagna è costretta a riconoscere colonia francese la parte occidentale dell’isola di Hispaniola (Haiti).
1663: Parte dell’attuale territorio canadese è proclamata colonia inglese. Colbert organizza la colonizzazione sistematica della Guyana.
1664: Gli inglesi occupano la Gambia.
1667: La parte occidentale di Haiti diventa francese.
1668: Le Marianne settentrionali vengono annesse alla Spagna.
1674: Pennyslvania (USA) passa sotto la corona inglese. Martinica e Guadalupa diventano colonia francese. XVIII sec.: L’Indiana (USA) è colonizzata dai francesi. Vanuatu è occupato dagli inglesi.

XVIII sec.
1702: La parte orientale di Haiti diviene francese.
1715: Maurizio diventa possedimento francese.
1718: Le Bahamas passano sotto il dominio inglese.
1720: Coloni spagnoli procedono ad una sistematica occupazione del Texas.
1721: La Groelandia è colonizzata dai danesi.
1722: Le Samoa sono scoperte dai portoghesi.
1732: Georgia (USA) è colonia inglese.
1752: I portoghesi prendono possesso del Mozambico.
1749: Ohio (USA) è colonizzata dai francesi.
1758: In Africa, gli inglesi si impadroniscono del Senegal francese.
1762: Gli Stati Uniti strappa alla Spagna Cuba e Manila nelle Fillipine. Grenada diventa colonia inglese. I francesi cedono Kansas (USA) e Lousiana (USA) agli spagnoli.
1763: Ohio (USA), Illinois (USA) e Mississippi (USA) passano all’Inghilterra. Il Minnesota (USA) entra a far parte del dominio degli inglesi.
1767: I gesuiti vengono espulsi dal Paraguay e le riserve sono abolite. Maurizio passa sotto alla diretta dipendenza della Francia. La Polinesia è colonizzato dalla Francia.
1774: Il Kentucky è colonizzata dagli inglesi. James Cook scopre la Nuova Caledonia.
1768: Il Tennesee è aperto alla colonizzazione francese.
1776: Viene costituita il viceregno della Plata (Argentina e Bolivia).
1778: Il Portogallo cede la Guinea Equatoriale alla Spagna. Il Siam impone la sovranità nel Laos. Il Cile diventa capitaneria generale (possedimento spagnolo).
1781: Il Mississippi è occupato dagli spagnoli.
1783: Baherin è sotto dominio inglese.
1788: Lo sbarco dei primi convinti inglesi a Port Jackson costituisce il primo nucleo della colonia del Nuovo Galles del sud.
1792: Il Nepal entra nella zona d’influenza inglese, entrando a far parte dell’India. Gli spagnoli annettono l’Ecuador e il Panamà al vinceregno di Nuova Grenada.
1797: Le isole Trinidad e Tobago sono conquistate dall’Inghilterra.
1798: L'Indonesia subisce la dominazione olandese.
XVIII: La Gran Bretagna domina sul Gibuti che passa poco poco sotto il suo protettorato. Il Senegal è colonia francese.

XIX sec.
Wallis et Futuna diventano francesi.
1800: I francesi riottenono Kansas e la Lousiana.
1802: Le isole di Trinidad e Tobago diventano britanniche.
1803: La Guyana olandese viene occupato definitivamente dagli inglesi, fatta eccezione per il territorio del Suriname, rimasto all’Olanda.
1803: Il Nebraska è possedimento statunitense.
1808: La Sierra Leone diventa colonia della corona britannica.
1810: Maurizio diventa possedimento inglese.
1816: L’Uruguay è invaso dai portoghesi e annesso al Brasile.
1819: Singapore è sotto dominio inglese.
1828: Gli olandesi occupano la parte occidentale della Papua Nuova Guinea.
1834: Sant’Elena è colonia britannica.
1837: Il sovrano di uno dei principati della regione costiera del Camerun cede un vasto territorio a coloni inglesi. La Guinea è colonizzata dai francesi.
1839: Gli inglesi stabiliscono un protettorato su sud dello Yemen. In Arabia occupazione britannica di Aden e dell’Hadramut.
1841: Il sultano di Mayotte cede l’isola alla Francia.
1844: Il Camerun è protettorato tedesco.
1845: Il Togo è suddivisi tra Francia e Gran Bretagna.
1846: Le tribù dello Swaziland si pongono sotto protettorato inglese.
1847: Fine della conquista francese in Algeria.
1850: La Tunisia e i regni del territorio del Mali (Sudan francese) diventano un protettorato francese.
1851: Gli inglesi occupano Lagos (Nigeria).
1853: La Nuova Caledonia è unita ufficialmente alla Francia. La Gran Bretagna costituisce gli Emirati Arabi Uniti.
1858: L’India è associato alla corona britannica.
1861: In Libano, la Francia ottiene la creazione del Monte Libano, dotato di una certa autonomia. Baherin è sotto protettorato britannico.
1862: In Gibuti inizia il dominio francese.
1863: La Cambogia accetta un protettorato francese.
1865: Il Buthan diventa vassallo dell’India britannica. Il nord di Togo britannico viene integrato nella Costa d’Avorio.
1867: L’amministrazione inglese si estende in tutta la Malaysia. Singapore è sotto il dominio britannico.
1868: I vario centri del Qatar vengono riuniti in un unico stato, legato alla Gran Bretagna. Il Basutoland diventa protettorato britannico.
1869: Il Laos è protettorato francese.
1870: Vanuatu è occupato dai francesi.
1874: In Ghana creazione della colonia britannica della Costa d’Oro.
1878: Cipro passa sotto l’amministrazione inglese.
1879: La Francia completa la conquista del Senegal. La Guinea Bissau diventa portoghese. L’Argentina conquista la Patagonia.
1880: Il territorio della repubblica del Congo è posta sotto protettorato francese.
1881: In Mali inizia l’occupazione francese.
1882: Il Sudan è occupata dalla Gran Bretagna.
1883: Il Madagascar deve accettare il protettorato francese. L’Argentina cede le isola Flokland alla Gran Bretagna.
1884: Il Camerun diventa colonia tedesca e stabilisce un protettorato nel nord-est della Papua Nuova Guinea e nel Togo. La Germania occupa i territori africani del Sud-ovest. La Gran Bretagna occupa il sud-est della Papua Nuova Guinea. Parte della Somalia è occupato dagli inglesi e dai francesi.
1885: La Gran Bretagna occupa vaste regioni in Africa, che prendono il nome di Rhodesia e tra le quali configura anche l’attuale Zimabwe e Botswana. La Gran Bretagna crea vari protettorati in Nigeria. Marshall appartiene alla Germania.
1886: Il Gabon diventa colonia francese. Le Comorre sono protettorato francese. La Cina cede la Birmania alla Gran Bretagna. Occupazione inglese del Kenya.
1887: Il Vietnam viene integrato nell’Indocina francese, fondata dalla Francia. La compagnia britannica dell’Africa orientale inizia a colonizzare le coste del Kenya. Le Maldive diventano protettorato francese. Il Mozambico diventa colonia portoghese. Il sultano di Zanzibar deve cedere alla Gran Bretagna l’amministrazione della fascia costiera del Kenya. La Gran Bretagna colonizza il Malawi.
1888: Brunei è protettorato britannico. Gli inglesi prendono possesso di Nauru.
1889: La Guinea diventa colonia francese. La parte restante della Somalia è occupata dagli italiani.
1890: In Tanzania, viene stabilito il protettorato britannico sulla costa e quello tedesco nell’interno. La Francia occupa il Burkina Faso. La Gran Bretagna ottiene dal re degli ozi il monopolio dell’economia della Zambia. Zanzibar è sotto protettorato inglese.
1890: Formazione della colonia italiana in Eritrea.
1891: Il Congo diventa possedimento francese. Viene creata la colonia italiana dell’Eritrea. Malawi assume lo status di Protettorato britannico.
1892: La Germania si assicura la dominazione della Namibia. La Gran Bretagna stabilisce un protettorato agli Emirati Arabi Uniti.
1893: La Costa d’Avorio e Kerguelen (arcipelago dell’Oceano Indiano) diventano possedimenti francesi. Il Laos è protettorato inglese. Gli arcipelaghi di Salomone sono occupati dagli inglesi.
1894: E’ proclamato protettorato inglese sul regno di Burgunda (in Uganda).
1895: L’amministrazione inglese è estesa all’interno del Kenya. Il Madagascar è sottomesso dalla Francia. La Guinea viene instaurata nel Sudan francese.
1897: Unione del regno di Benin al protettorato britannico di Lagos. Il Burundi è protettorato tedesco.
1898: Gli Stati Uniti impegnano un conflitto con la Spagna e dalla facile vittoria ottennero il controllo delle Fillipine. La Spagna cede Guam agli Stati Uniti. Le due isole di Salomone, Boungainville e Buka sono annesse alla Germania.
1899: Il Sudan diventa condominio anglo-egiziano. La Zambia viene occupato dalla Gran Bretagna. Il Benin è proclamata colonia francese. Togo è occupato da Francia e Inghilterra. Lo sceiccato di Kwait accetta il protettorato inglese. Palau è ceduta dalla Germania all’Inghilterra. Salomone è suddiviso tra la Gran Bretagna e la Germania. La Spagna vende le isole Marianne alla Germania.

XX sec.
1900: L’Inghilterra ottiene il controllo esclusivo sulla Gambia stabilendo una colonia sulla zona costiera e un protettorato nell’interno. Nel Lesotho viene creato il regno di Basutoland. La Francia si impadronisce del Ciad. Le Samoa vengono suddivise fra americani (orientale) e tedeschi (occidentali). Tonga è protettorato inglese. La Spagna cede le Fillipine agli USA.
1902: La Mauritania diventa colonia francese. Lo Swaziland e l’Uganda sono sotto protettorato britannico.
1904: L’Alta Volta è dichiarato colonia francese. Timor è ripartita fra portoghesi e olandesi.
1905: La Francia costituisce l’Obugai-Chari (attuale Centroafrica) in colonia. Dopo la soluzione delle controversie anglo-francesi e la vittoria riportata sul capotribù Samory Toirè, i francesi estendono la loro giurisdizione sul territorio guineano.
1906: Il sud-est della Nuova Guinea è ceduta all’Australia.
1907: Il Burundi è posto sotto protettorato tedesco.
1909: Conquista francese sulla Mauritania.
1910: Il Buthan è semi-protettorato dell’India. Il Congo e il Gabon diventano colonie francesi.
1911: Vengono costituite la Rhodesia del nord (attuale Zambia) e la Rhodesa del sud (attuale Zimbabwe).
1912: Il Marocco, la Mauritania e le Comorre sono occupate dalla Francia. Creazione del sahara spagnolo.
1914: Il Sudafrica conquista la Namibia. I protettorati inglesi della Nigeria vengono unificati e crea i protettorati sulla Nigeria, sull’Egitto e in Kawait. Annessione all’Inghilterra di Cipro. Occupazione giapponese sugli arcipelaghi tedeschi nel Pacifico. Occupazione australiana delle isole di Salomone, Buogainville e Buka.
1915: Il Burundi è occupato dal Belgio.
1916: Il Camerun è occupato da truppe francesi e inglesi.
1919: Le isole Marianne passano sotto mandato giapponese.
1920: Il Kenya diventa colonia inglese. Il Mali diventa Sudan francese. Le Samoa ccidentali passano sotto tutela neozelandese.
1921: Le zone tedesche della Nuova Guinea e di Salomone sono affidate dalla Società delle Nazioni all’Australia.
1922: Il Niger è dichiarato colonia francese. Il Ruanda è occupato dal Belgio.
1925: Cipro viene annessa alla Gran Bretagna.
1941: La Gran Bretagna riconquista la Somalia.
1944: Palau è conquistata dagli Stati Uniti.
1945: La Libia è amministrata in parte dalla Gran Bretagna e in parte alla Francia. Le isole Marianne sono sotto tutela delle Nazioni Unite che ne affidano l’amministrazione agli Stati Uniti. Il Camerun è suddiviso nuovamente in due zone d’influenza, sotto tutela inglese e francese. La tutela della Nuova Guinea ex tedesca all’Australia è confermata dall’ONU.
1976: Anguilla costituisce una dipendenza britannica.

Usa i commenti per aggiornare la cronologia

Da Le Monnier-Progetto Storia- Il lavoro dell’uomo 2.

sabato 4 febbraio 2006

La modernità come prodotto coloniale


Nell’introduzione del primo numero della la rivista milanese Antropologia, l’antropologo Setrag Manoukian descrive gli aspetti meno noti del personaggio letterario Robinson Crusoe, raccontandoci il mondo coloniale in cui si trova a vivere e di cui è protagonista. La letteratura coloniale contiene spesso le informazioni che gli storici sottovalutano.

Il mito di Robinson Crusoe ha un presupposto coloniale. Siamo abituati a raffigurarci Crusoe sull’isola, solo, che si interroga su se stesso e su Dio mentre piega la natura all’utile attraverso la disciplina del lavoro. Siamo soliti pensare che solamente dopo aver stabilito il proprio regno e la propria identità Crusoe incontri e sottometta l’alteritá di Venerdì, rendendolo un docile servo. Ricorriamo spesso a queste visioni isolane di Robinson per esemplifcare l’immaginario borghese moderno: autoanalisi, l’etica del lavoro, l’oggettivazione della natura come risorsa, la sottomissione dell’Altro. Ma ci dimentichiamo di ciò che precede l’isola e la presuppone. Non ricordiamo come Crusoe sia arrivato sull’isola e come abbia acquistato quelle conoscenze che gli permetteranno di sopravvivere una volta trovatosi lì. Spinto da irrequietezze giovanili Crusoe aveva abbandonato la casa paterna in Inghilterra e si era imbarcato in cerca di avventure. Aveva passato un periodo di schiavitú tra i “mori” in Africa, era riuscito a salvarsi ed era diventato proprietario di una piantagione in Brasile, sfruttando le possibilitá del colonialismo mercantile. Lì alcuni mercanti e piantatori suoi conoscenti facendo leva sulla sua esperienza in mare e lo avevano convinto ad imbarcarsi nuovamente per guidare una spedizione per l’acquisto di schiavi. Una tempesta sorprese il convoglio durante la traversata. La nave di tale naufragio era una nave coloniale.
Se si considera la preistoria coloniale di questo mito dell’occidente moderno, siamo costretti a porsi domande nuove. L’autonomia, l’intraprendenza e la perseveranza di Crusoe appaiono attraverso questa prospettiva non tanto il frutto di doti individuali o di una nuova etica quanto gli effetti di un percorso specifico in cui la costruzione del sé, la religiosità e la relazione con la natura sono intersecate con le vicebde coloniali e non possono essere disgiunte da queste ultime. Le continue domande di Crusoe su se stesso, le sue abilità di coltivaore ma anche la sua “chiamata” e la sua redenzione presuppongono un certa economia di tali merci e desiderio, una rete di esperienze e conoscenze che è radicata nell’universo coloniale nel suo periodo mercantile di viaggio, esplorazione e conquista.
L’incontro con Venerdì non è il confronto con l’alterità assoluta, ma la continuazione di un intreccio prefigurato dalle avventure di Crusoe in Africa e dalle sue attività schiavistiche in Brasile.
Pensato da questa angolatura il mito di Crusoe ci ricorda che la modernità è un prodotto coloniale; non il risultato di dello sviluppo lineare e autoctono dell’Europa, ma piuttosto uno degli esiti del complesso intreccio di storie prodotte nel punto d’incontro tra le traiettorie di espansione europea e le realtà che si trovano su questi percorsi o si producono in relazione alle traiettorie stesse.

venerdì 3 febbraio 2006

Racconti bignè

Racconti bignè

“Non è facile essere un accendino!” - ripeteva tutte le volte che poteva ripeterlo. Lo ripeteva ai suoi colleghi, ai compagni di viaggio, a tutti quelli che prima o dopo gli avrebbero fatto compagnia, senza volerlo o senza saperlo in uno di quei viaggi che solo un accendino può fare: spille, tagliaunghie, pacchetti di sigarette, preservativi, telefonini, caramelle, deodoranti. Da qualche tempo lamentarsi era diventata un’abitudine per lui ed era proprio per questo suo insolito indignarsi che capivo che forse era già…un po’ stanco? “Riuscite anche soltanto per un momento ad immaginarla la nostra condizione?” - ripeteva - e poi, sempre con l’enfasi di un sopravvissuto raccontava d’un fiato quello che gli era capitato su di un tavolo da gioco durante una bisca, o nella mensa dei ferrovieri, sopra la macchina dei caffè. Grande raccontatore, lui; ascoltarlo era un piacere. Raccontava dei profumi nauseabondi dentro le borsette delle donne, fra cremette, deodoranti, cosmetici, e poi dei suoi viaggi scomodi, schiacciato sotto una montagna di compact disk nel portaoggetti di un’automobile, soffocato fra pelli di daino, spugnette pulivetro, custodie d’occhiali da sole, o peggio, immobilizzato dalle aderenze di certi blue jeans, costretto a resistere in apnea per ore dentro una tasca strettissima magari con la faccia affondata in un kleenex usato e punzecchiato alle spalle da un mazzo di chiavi. “Non è facile essere un accendino” - continuava a ripetere - E poi me lo ricordo quando cercava di commuovere tutti con quella vecchia storia di quel suo amico ricaricabile, che finì dimenticato sulla sponda di un biliardo dopo una serata polverosa e fumosissima. “Bella fine” – ripeteva sempre e sempre a voce alta, per farsi sentire: – “dopo una vita di doveri, senza neppure un minimo di riconoscenza né di rimorso, ti abbandonano nelle mani del primo che capita, come se nel passar di mano in mano risiedessero la nostra sorte ed il nostro destino. Adesso che è passato del tempo riconosco che non aveva tutti i torti, era solo un accendino più sincero degli altri e…forse, se quella sera fosse stata meno ventosa e si fosse acceso, non dico al primo, ma anche solo al quinto tentativo, chissà…forse sarebbe ancora con noi. Col passare dei giorni ti accorgi che la vita di un accendino è davvero ciò che di più imprevedibile esiste al mondo. Di colpo puoi passare dalle mani di un ragazzino a quelle di un delinquente, da quelle di un taxista notturno a quelle di un ubriacone, oppure, come successe ad un mio amico elettronico che è ancora sotto shock, finire nelle mani di un boja per accendere l’ultima sigaretta di un condannato a morte. Il fatto è che un accendino non ha certezze di nessun tipo, può percorrere chilometri, migliaia di chilometri in un solo giorno: un usa e getta di cinque anni - uno di quelli che la sua fiammella, magari debole, balbuziente se volete, ma l’aveva sempre fatta - cadendo dalla tasca interna di una giacca, s’infilò neanche a farlo a posta nella grata d’aerazione di un charter privato diretto a Tokyo. Passammo mesi chiedendoci dove fosse finito: qualcuno assicura che abbia esaurito il suo gas accendendo incensi e candeline profumate in un tempio scintoista, ma ancora oggi girano voci secondo le quali sarebbe ancora lì, incastrato in quella fessura, dove nessuno ha mai guardato. Li capisco quelli che adesso stanno pensando: “è troppo comodo parlare dall’alto di un rassicurante tavolo di cristallo!”Li capisco, perchè….beh….non posso negare che…...insomma……sono perfettamente consapevole della mia situazione, cosa credono! Cosciente, ahimè di quanto sia privilegiata la mia vita da salotto se paragonata a quella di tanti miei colleghi!…. Uno come me, in effetti, ha molte meno probabilità di finire catapultato in Giappone, è verissimo, ma anche la mia vita sedentaria comporta dei rischi, che molti neanche sospettano: potrei per esempio capitare un bel giorno nelle mani oliose o infarinate di una massaia impazzita che ha finito i fiammiferi da cucina e…insomma, se proprio volete che ve lo dica, anche la vita di un accendino da tavolo come sono io non ha niente d’entusiasmante. Anzi. Una volta sono rimasto chiuso quattro ore nel sacco di nylon di due ladruncoli d’appartamento e se non fosse stato per il gesto di riconoscenza di un vecchio candeliere compagno di vetrina ai tempi del mio primo argentiere - che riuscì a forare il sacco e a farmi uscire - di certo ora non sarei qui a raccontarvelo. Ricordo di essermela cavata con un paio d’ammaccature, ma lui, il povero, finì parcheggiato in un sottoscala nella bottega di un antiquario, proprio lui, che odiava la polvere e abituato com’era a brillare sotto i faretti delle vetrine del centro…non deve essere stato per niente facile per lui: gli cambiarono epoca, nome e prezzo. Un vero trauma. Non capisco da dove arrivi all’improvviso tutta questa mia voglia di parlare, io che di solito mi perdo nelle riflessioni più contorte aiutato dai silenzi del salotto, sempre vuoto. La verità…la verità è...che da quando se n’è andata la scacchiera d’alabastro, questo tavolo da fumo non è più lo stesso: non so, è come se...se ne fossero andati via tanti amici e tutti insieme in un colpo solo. Loro sì che erano rispettati! Spolverati tutti i fine settimana, pedone dopo pedone, sollevati, lucidati e rimessi in linea uno per uno: questo è il rispetto, amici miei; ci vuole tanto! Anche se i paradisi non ci sono per nessuno! L’altra notte l’alfiere dei bianchi, prima del trasferimento in massa sul tavolo di noce dello studiolo, mi confidò che in quattro anni nessuno aveva mai giocato con lui, nessuno, neanche una volta. Per questo sentiva quel trasferimento come imminente...se lo aspettava: secondo lui non era necessario che la bambina s’ingoiasse un pedone perché la madre decidesse di cambiar loro di posto. “Ci mettono in mostra per apparire più intelligenti - diceva - ma poi accendono il televisore e ci dimenticano”. Anche lui aveva ragione, è un po’ il destino di chi è stato incluso in una lista nozze: passerai tutto il tuo tempo senza sapere mai se davvero ti hanno scelto per amore o per un’infatuazione passeggera; E’ vero che hai due mesi di splendore assoluto, sempre al centro del tavolo: cure, attenzioni, anche eccessive, ma poi tutto finisce di colpo e diventi….soprammobile. Non c’è niente di peggio che essere trattato da soprammobile. Li ricordo bene i miei primi tempi: tutti facevano un gran parlare di me e poi nessuno capiva da dove usciva fuori la fiamma! E tuttora si domandano: ma è argento vero o è solo placcato? - beh, e anche se fosse? Che ci sarebbe di male?! È avorio o madreperla? Avorio o madreperla? avorio o madreperla? E se invece fosse plastica? Fottuta e maledettissima plastica? Cambierebbe qualcosa? Certo che cambierebbe qualcosa, cambierebbe tutto. E forse a quest’ora anch’io sarei in giro per il mondo, magari in tasca di un non fumatore, ma almeno in giro per il mondo, piuttosto che star qui, vicino a due bicchieri da whisky ubriachi sette giorni su sette, e ad un portaritratti, che non spiccica bottone, mi dà le spalle da due settimane e non mi ha ancora chiesto scusa! Non è facile essere un accendino. Mio padre aveva ragione.