giovedì 3 luglio 2008

Il calcio e la barba

Tessera#7

Mentre guardavo Spagna/Grecia degli europei, notavo che oggi il mondo del calcio professionista europeo è praticamete un mondo di senza barba. O almeno senza una barba lunga. Sono tutti rasati, calciatori, allenatori, arbitri, lo staff tecnico in panchina, tutti rasati. E se ci penso prima di trovare nella mia memosria un giocatore con la barba devo andare indietro di almeno venti anni. o sbaglio?

ps.
Però mi sembra che un giocatore della Germania....

6 commenti:

  1. Anonimo9.7.08

    No, non sbagli, Paolino!!!

    E per ritrovare i fianchi della Loren quanto indietro bisogna andare ?!
    La babrba la puoi tagliare o lasciar crescere dall'oggi al domani.
    I fianchi della Loren sono scomparsi dai modelli di bellezza, sui manichini, dalle taglie della moda,ecc.
    E in poco più di 50 anni, anche dal corpo di un'intera generazione.O sbaglio?

    RispondiElimina
  2. Anonimo10.7.08

    Cosa possiamo cogliere allora in certe trasformazioni generazionali? Anche le misure della Loren rappresentano un mondo, un'epoca; Gli esperti di comunicazione parlerebbero per entrambi i casi, di "modelli referenziali". La barba nelle società occidentali, e non solo, è associata ai concetti di maturità, saggezza, moderazione, alla razionalità, era vezzo dell'alta borghesia europea e non so quanto, certi attributi siano presenti nell'attualità del calcio internazionale.

    RispondiElimina
  3. ho fatto ocnfusione con le mie informazioni e ho cancellato quanto ho scritto prima.
    La barba è sparita da buona parte dei calciatori (così come dai tennisti, così come in altre svariate discipline -forse NON è aerodinamica): ma i calciatori a 35 anni sono già cotti e gettati in pasto agli sciacalli. Mica come "prima", che giocavano almeno fino a 40 anni (altri tempi, altri ritmi, le cosce della Loren). Viviamo o no nel "mondo giovane"? Son tutti ragazzi e bisogna sempre rimanere ragazzi. Da quanto tempo non senti dire "E' un uomo di 40 anni? Un signore di 50?". oggi il raggio d'azione della parola "giovane" spazia e ruba il postoalla maturità. Nel linguaggio -si può dire? in fondo il mio esperto rpeferito sei tu...-
    Però,
    Vorrei far notare la comparsa compensatrice del tatuaggio che sicuramente non è retaggio dell'alta borghesia del precedente secolo scorso ma fa tribù, iniziazione -io stesso ne ho cinque addosso-, fa sexy......
    e anche la mania del parrucchiere veramenteganzoabestia, diciamo la verità, fa un pò acqua da tutte le parti.
    Ma gli europei sono stati un bello spettacolo. In fondo sono le uniche rare occasioni in cui si può tornare a dire, in assoluta pace di coscienza "Francese di m..." piuttosto che "Germania puppaci la f..."

    RispondiElimina
  4. PS: C'è effettivamente un giocatore della Germania con la cara vecchia barba - andare indietro di almeno 30 annetti buoni-
    Christoph Metzelder, ma purtroppo non è abituale, ad ha pur sempre la bellezza di 28 anni. http://it.wikipedia.org/wiki/Christoph_Metzelder

    RispondiElimina
  5. Anonimo2.8.08

    Non credo sia vero, come diceva l'anonimo, che la barba te la puoi far crescere quando ti pare. Soprattutto quando devi rispondere a fortissime pressioni sociali o di gruppo, (pensiamo per favore a quando avevamo i nostri 18 annetti e al rapporto con il nostro look e il nostro corpo). Sono d'accordo invece con Spino sul tema dell'eterna giovinezza. Giovanissimi sempre e comunque, per forza. (...pensavo alle rughe della Clinton, al visetto pulito di Obama e a McCaine che ha i capelli dello stesso colore della barba di babbo natale...ma).
    Sul tatuaggio la questione si fa più complessa dal momento che molti tatuaggi di oggi si possono "nascondere". la cosa che da antropologo mi interessa di più, non è tanto il tipo di tatuaggio che si sceglie, ma la parte del corpo che si decide di tatuare. (pensiamo che chi vive in ambito mediterraneo passa almeno cinque o sei mesi all'anno completamente vestito, e i suoi tatuaggi rimangono non in vista). Scegliere una parte del corpo invece di un'altra implica a priori, magari implicitamente, di rendersi visibile in crtei periodi dell'anno a quindi in certi luoghi o in certi contesti, e quindi da certe persone e non da altre. E ora non tiratemi fuori la solita storia che "io i tatuaggi me li faccio per me e non mi importa se si vedono" sennò vi mando a c...re. Un salutp. paolo pecchioli

    RispondiElimina
  6. Anonimo4.8.08

    Prima di tutto mi scuso per l'anonimato, ma non riesco a registrarmi. Ergo mi paleso: sono Ettore.
    Con "la barba te la puoi far crescere o tagliare quando ti pare" voglio dire che da un punto di vista fisiologico è questione di 15 giorni e se vuoi sei un altro! Ma questo non significa che culturalmente ci sia altrettanta possibilità, e io ne sò qualcosa essendo portatore sano di barba da 5 anni.
    I " fianchi della Loren" hanno fatto il loro tempo è hanno lasciato il posto ad un modello di bellezza che non è rimasto nel mondo delle idee, ma ha modificato, in un paio di (de)generazioni,le misure dei vestiti e dei fianchi con la stessa facilità. Non sarà che i modelli di bellezza stanno diventando un importante carattere ereditario?
    p.s. Ho capito perchè non ci sono più le mezze stagioni: le ha fuse la moda con le sue esigenze "Primavera/Estate" Autunno/Inverno"!!
    Ettore

    RispondiElimina